Nel mondo degli animali domestici, è facile confondere patologie diverse che però richiedono attenzioni e approcci distinti. Qui approfondiamo due malattie tra le più rilevanti: la parvovirosi canina, una malattia virale pericolosa per i cani, e la toxoplasmosi, un’infezione parassitaria che coinvolge anche l’uomo, spesso tramite i gatti.
Cos’è la parvovirosi canina?
La parvovirosi è provocata dal Parvovirus canino tipo 2 (CPV‑2), un virus densamente resistente nell’ambiente e altamente contagioso. Attacca soprattutto i cuccioli non vaccinati, colpendo in modo grave il sistema intestinale, linfatico e, in alcuni casi, il cuore e il midollo spinale.
Si manifesta tipicamente fra 3 e 7 giorni dopo il contagio con sintomi acuti quali:
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Diarrea emorragica, spesso con sangue visibile;
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Vomito intenso, febbre e forte disidratazione;
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Grave debilitazione fino al collasso emodinamico.
Colpisce anche le cellule immunitarie del midollo osseo, causando leucopenia e indebolimento generale.
È una malattia grave: senza cure tempestive, il tasso di mortalità può raggiungere il 15–20%, mentre la diagnosi precoce e le cure intensive migliorano notevolmente le probabilità di sopravvivenza.
Cos’è la toxoplasmosi?
La toxoplasmosi, invece, è causata da un protozoo: Toxoplasma gondii. Come sottolinea Humanitas, «La toxoplasmosi è una malattia provocata dall'infezione di un parassita, il Toxoplasma gondii, che può trasmettersi all'uomo attraverso gli animali, in particolare i gatti, il cibo, carne cruda di maiale e di pecora, vegetali contaminati da feci di gatto.»
Il ciclo di vita del parassita coinvolge i gatti come ospiti definitivi, nelle cui feci si formano oocisti infettanti. Molti altri animali — compresi cani e uomini — possono esserne ospiti intermedi.
Modalità di contagio a confronto
Malattia | Modalità di trasmissione principali |
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Parvovirosi | Ingestione o inalazione di particelle virali da feci o vomito infetto, superfici contaminate, ambienti non disinfettati . |
Toxoplasmosi | 1) Carne cruda o poco cotta (maiale, pecora) con cisti di T. gondii; 2) ingestione accidentale di oocisti da lettiera o terriccio contaminato; 3) trasmissione madre‑feto nelle donne incinte . |
Nei cani, il parassita non completa il ciclo intestinale, quindi non espellono oocisti infettanti, ma possono comunque esserne portatori e soffrirne.
Sintomi: acuti VS variabili
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Parvovirosi: si presenta in forma acutissima, con diarrea emorragica, vomito, febbre, drammatica disidratazione e stato di shock. Richiede cure immediate. Sintomi tipici appaiono in pochi giorni.
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Toxoplasmosi: spesso dà pochi o nessun sintomo in soggetti sani. Quando si manifesta, può provocare febbre, letargia, sintomi neurologici (convulsioni, tremori), problemi respiratori (polmonite) e oculari. Nei casi gravi — soprattutto in cuccioli o individui immunodepressi — può essere potenzialmente mortale.
Trattamento e prevenzione
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Parvovirosi:
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Test su feci per rilevare antigeni virali;
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Non esiste farmaco antivirale specifico: la terapia punta al supporto intensivo (fluidi, antiemetici, antibiotici per infezioni secondarie);
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La vaccinazione è fondamentale: inizia tra 6–8 settimane e prevede richiami, garantendo protezione efficace a lungo termine
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Pulizia profonda, uso di candeggina diluita (1:30), igiene ambientale rigorosa
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Toxoplasmosi:
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Test su feci per rilevare antigeni virali;
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Nei casi sintomatici, si utilizzano farmaci antiprotozoari
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Diagnosi e trattamento seguono protocolli, specialmente nei soggetti vulnerabili o in gravidanza
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Prevenzione: non dare mai carne cruda o poco cotta, pulire quotidianamente la lettiera (prima di 24h le oocisti non sono infettanti), usare i guanti, lavarsi le mani dopo contatto.
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Sebbene parvovirosi e toxoplasmosi possano sembrare correlate perché coinvolgono animali domestici, sono patologie totalmente diverse:
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La parvovirosi è una malattia virale acuta, grave per i cani, prevenibile con vaccino e richiede azione veterinaria immediata.
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La toxoplasmosi è un'infezione parassitaria, potenzialmente pericolosa anche per l’uomo, specialmente in gravidanza e in soggetti fragili, prevenibile soprattutto con attenzione all’igiene alimentare e domestica.
Per i proprietari di cani, mantenere aggiornate le vaccinazioni e garantire una buona igiene è il primo passo per prevenire la parvovirosi. Per i possessori di gatti e famiglie con bambini o donne in gravidanza, evitare il consumo di carne cruda, pulire la lettiera quotidianamente e lavarsi sempre le mani riduce notevolmente il rischio di toxoplasmosi.
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